Magazine Agorauto

Anche se qualche piccolo buco resiste tra i padiglioni di Port de Versailles, la qualità del Salone francese torna ad essere quella delle migliori edizioni del pre pandemia.

Dopo la fiacca edizione del 2022 (quella del 2021 è stata annullata) i grandi espositori internazionali sono tornati in blocco a Parigi portando con sé il top del collezionismo mondiale, che fosse in vendita o solo in mostra. E il pubblico ha premiato con un’affluenza corposa tutti i giorni di fiera, dal mercoledì sera alla domenica.

Tantissime le lingue che abbiamo sentito parlare tra gli stand, segno del fatto che i saloni sono tornati a spingere il grande pubblico europeo (e non solo) a viaggiare senza limitazioni di sorta, soprattutto a livello psicologico. Dando così il giusto valore a un’edizione che non ha deluso, complice l’alto livello delle presenze e dell’esposizione.

Ne sanno qualcosa gli amici di Auto e Moto d’Epoca, tra i pochi espositori italiani presenti, impegnatissimi nel promuovere l’appuntamento di ottobre nei nuovi spazi di BolognaFiere.

Quest’anno i padiglioni sono stati letteralmente monopolizzati dalle celebrazioni per il centenario del circuito di Le Mans, teatro della 24 ore automobilistica più famosa al mondo.

Praticamente ogni stand ha esposto qualcosa che richiamasse il tracciato e la sua storia, che si trattasse di un prototipo da milioni di euro, di un’utilitaria in serie speciale dedicata o di un modellino di auto da corsa in scala.

Tantissime ovviamente le automobili francesi, dalle maestose e opulente Delahaye anteguerra alle piccole e velocissime Bugatti, alle stranezze come le Citroen cingolate o i dischi volanti di Renault.

Immancabili poi le barn find di lusso, un autentico marchio di fabbrica di Retromobile dai tempi della collezione Baillon: quest’anno abbiamo ammirato, ricoperta dalla polvere, persino una rarissima Lamborghini Countach prima serie, presentata tra le tantissime chicche proposte all’asta dai francesi di Artcurial.

Sottotono invece, rispetto agli anni passati, la presenza delle case automobilistiche francesi, limitatesi stavolta a stand più “ordinari” o a presenze fantasma celate negli spazi dei club ufficiali di marca e modello o di neonati (e discussi) brand semiufficiali di restomod.

Ma anche questo è motorismo e, considerando che i classici saloni dell’auto sono spariti del tutto o quasi, ci sta che i grandi appuntamenti del Classic trovino uno spazio anche per loro.

Se non avete avuto modo di fare un salto a Parigi questo weekend, gustatevi la nostra gallery!

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