Raro esemplare di Talbot Sunbeam Lotus ex Gruppo B con storia sportiva nel Campionato Italiano Rally 1986 con il pilota Cervellati.
Auto preparata dal team Borghi di Milano in configurazione Gruppo B come da fiche tecnica.
Dotata di cambio ZF 5marce, differenziale autobloccante e ponte rinforzato. Freni Lockeed e cerchi Minilite 13”. Tutto avantreno montato su uniball e rinvii sterzo rinforzati con angoli caratteristici modificabili. Monta ora l’allargamento con codolini previsti in Gr. 2.
Presente vecchio Passaporto Tecnico originale e numerosa documentazione storica sportiva.
Pronta da usare, in perfetto stato.
Eleggibile per il Rallye Montecarlo Historique. occasione.
É una delle più iconiche vetture sportive della casa automobilistica di Stoccarda, con una storia che inizia a fine anni ’50 quando la casa automobilistica stava cercando di sostituire la sua prima auto di produzione, la 356. Nel 1963, la 911 fece il suo debutto con un design innovativo, mantenendo il motore posteriore ma con una scocca portante più lunga, più larga e un design moderno caratterizzato da una silhouette che è tutt’oggi iconica ed inconfondibile.
Nel corso degli anni Porsche ha prodotto diverse generazioni, ognuna portando miglioramenti tecnologici e stilistici. La prima serie però, a passo corto, resta una icona senza tempo.
Targa, fu la prima versione “scoperta” del modello il cui nome rende omaggio alla mitica corsa siciliana, la Targa Florio. Presentata al salone di Francoforte nel settembre 1965, la Targa entrò in produzione solo a partire da gennaio 1967 esclusivamente in versione “soft-window” con lunotto in plastica abbassabile ancorato al rollbar in acciaio spazzolato. Le vetture con soft-window sono oggi piuttosto rare in quanto all’epoca fu spesso sostituito dal lunotto in vetro. Al termine del primo anno di produzione si totalizzarono ben 718 esemplari prodotti.
L’allestimento 911S (o “Super”) fu la seconda importante novità introdotta nel 1967. Disponibile parallelamente alla versione standard, la Porsche 911S era equipaggiata con lo stesso boxer 6 cilindri da 1911cc, ma potenziato fino a raggiungere la potenza di 160cv a 7200 giri. Il motore fu sostanzialmente rivisto in diversi particolari, tra cui l’ampliamento del diametro e fasatura delle valvole e l’adozione dei carburatori Weber 40 IDS 3C con venturi da 32mm. La Porsche 911S era disponibile sia in versione Coupé che Targa. Secondo alcune fonti nel 1967 furono assemblati 1823 esemplari “S” sui complessivi 6445, e soli 236 in versione Targa.
Gli interni della 911S erano essenzialmente simili e contavano con il cruscotto antiriflesso con inserto centrale orizzontale in similpelle skai a motivi geometrici al posto dell’alluminio. Il quadro strumenti sempre a 5 elementi. La corona del volante era rivestita in pelle mentre il pavimento in “Velour”. L’allestimento 911S comprendeva la trasmissione manuale a 5 rapporti, ruote radiali, freni a disco ventilati e una revisione delle sospensioni che includeva barre antirollio su entrambi gli assi e ammortizzatori Koni. Figuravano di serie i fendinebbia, i cerchi Fuchs, gli inserti in gomma sui rostri anteriori e posteriori.
La terza e ultima importante novità introdotta nel 1967 fu come anticipato l’introduzione degli amatissimi cerchi in lega Fuchs in misura 4.5J e raggio 15.
La 911 S che vi proponiamo è in configurazione Top di gamma ossia “Targa S”, della serie denominata “Urmodell” ossia la prima serie, passo corto, prodotta tra il 1966 e il 1968, in pochissime unità prodotte e contraddistinta dal passo corto, una capote con lunotto morbido, sedili Recaro e cerchi in lega Fuchs.
L’auto è stata recentemente sottoposta ad un restauro totale prezzo la rinomata carrozzeria di Bologna Serrattini per quanto concerne la carrozzeria.
La meccanica è stata restaurata a 0 km dallo specialista Porsche Svizzero Ueli Dibach .
La selleria da Enrico Ferraresi, numero uno per gli interni delle vetture di Stoccarda.
L’auto si presenta in eccellenti condizioni, pronta da usare per ogni occasione.
Per maggiori Informazioni e foto più dettagliate visita il nostro sito www.bigagarage.it
Accettiamo permute con veicoli a due e quattro ruote.
Iniziare la storia dicendo che stiamo parlando di un modello di auto sarebbe sinceramente riduttivo… questo perché l’iconico Volkswagen Type 2 non è un mezzo di trasporto ma uno stile di vita!
Una delle più contradditorie curiosità si trova proprio nella filosofia con cui nasce. Il Transporter nasce alla fine della Seconda guerra mondiale ed il nome “Volkswagen” fu forgiato dal volere di Adolf Hitler; questo non fermò la “controcultura”, la quale fece del veicolo il proprio simbolo di libertà e amore libero.
Tornando alla storia voglio soffermarmi proprio sulla seconda generazione di questo fantastico pulmino…il T2.
Nato a metà degli anni ’60 porta con sé diverse migliorie rispetto al modello precedente. Un breve riassunto a seguire: carrozzeria ridisegnata sia esternamente che internamente dove aumenta lo spazio sia per la merce che per i passeggeri, tenuta di strada migliorata grazie alla riprogettazione dei braccetti anteriori, potenziamento del comparto frenante montando dei freni a disco, visibilità anteriore aumenta considerevolmente grazie all’ausilio del lunotto intero ed anche il riscaldamento e la ventilazione venne potenziata.
Le versioni e gli allestimenti sono davvero tanti ma tra i più rinomati c’è il famosissimo Westfalia, quello che ha permesso a generazioni intere di girare il mondo dormendo comodamente al suo interno.
Questo accade perché sul tetto si trova un tappo in vetroresina che, aprendosi, permette di avere una tenda di cotone impermeabilizzato con zanzariere nella quale è possibile accedere dall’interno.
Sempre all’interno si trova una comoda cucina a gas con lavello, una stufa a gas per mantenere la temperatura confort quando il furgone è fermo, un tavolo con divano e sedile passeggero girevole e un altro letto matrimoniale che permette di ospitare altre due persone.
Il Volkswagen T2 che propone Biga Garage è un magnifico esemplare dell’anno 1978; è stato maniacalmente conservato ed ha la sua prima vernice per il 95% della carrozzeria, la moquette interna è stata sempre protetta ed anch’essa è esattamente quella con cui è uscito dalla fabbrica. Gli interni, i tessuti in cotone, i rivestimenti e l’allestimento in legno, sono praticamente come nuovi. La meccanica, con i suoi 52.296 chilometri e due soli magnifici proprietari, si presenta in piena forma… vederlo dal vivo rende superfluo quanto detto fino a questo momento… basta salire a bordo per capire che con lui si potranno vivere ancora tantissime avventure…
Ti invitiamo nel nostro show room, in alternativa, puoi contattarci sia telefonicamente sia sui nostri canali WhatsApp al numero 3392092427, Skype e Zoom, per fare una Videochiamata con un nostro esperto. Ti racconteremo la storia del mezzo mentre guardi in diretta ogni piccolo dettaglio.
Tutte i nostri mezzi sono sottoposti a rigorosi controlli per garantire ai nostri clienti la massima soddisfazione e sono visionabili e disponibili per un test drive in qualsiasi momento.
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Accettiamo permute con veicoli a due e quattro ruote.
La storia di questa vettura inizia in un momento non facile per il nostro paese… proprio durante i periodi più duri, sono convinto, che in Italia abbiamo dato vita all’eccellenza. Sto parlando della gloriosa e intramontabile Fiat 500.
La richiesta partì da Benito Mussolini che, rivolgendosi alla famiglia Agnelli, chiese loro di costruire una piccola vettura che potesse motorizzare gli italiani. Questo compito non fu preso “sotto gamba” da Giovanni Agnelli che, non volendo deludere il capo di stato, decise di portare avanti due progetti distinti per poi selezionare il migliore in corso di sviluppo.
Furono due gruppi diversi ad occuparsi dei progetti; uno capitanato dai già presenti Ingegneri Fiat e l’altro dall’Ingegnere Oreste Lardone, eclettico tecnico progettista e allievo di Giulio Cesare Coppa.
Purtroppo, Lardone, nonostante le idee chiare, non ebbe molta fortuna. Durante un giro di prova l’auto, in una salita, si incendiò e gli occupanti dovettero saltare giù in fretta. A bordo, oltre agli ingegneri, c’era anche Giovanni Agnelli che da quel momento bandì la trazione anteriore e licenziò Lardone in seduta stante.
Nonostante il licenziamento di Lardone, gli ingegneri Fiat A. Fessia e T. Zerbi, pensavano che la strada giusta da percorrere fosse proprio quella.
A quel punto Fessia, consapevole di quanto detto, diede indicazioni a Dante Giocosa di procedere con la progettazione.
Dante Giocosa partecipò insieme A Fessia alla progettazione della Balilla e proprio a quella vettura si ispirò…
Dopo mesi di studio arrivò la prima bozza che mostrò una piccola Barilla con molte innovazioni tecniche volte a ridurre peso e costi.
La dirigenza Fiat rimase molto soddisfatta del lavoro di Giocosa e autorizzò la produzione di alcuni prototipi.
Nel 1934 arrivò quello definitivo e due anni dopo, esattamente il 15 giugno 1936, fu posta in vendita la prima Fiat 500.
Tanti di noi conoscono questo modello come “Topolino” proprio perché il popolo italiano, prima del suo lancio, già iniziò a chiamarla così. Le dimensioni, le forme arrotondate ed anche la simpatia che scaturiva fece sì che gli venne dato questo simpatico appellativo.
La Walt Disney, che non digerì questa storia, dovette fare i conti con il popolo italiano che continuò romanticamente a chiamarla Topolino tramandandolo di padre in figlio fino ai giorni nostri.
Tornando alla Topolino insomma… di Lei ne susseguirono 3 versioni ed oggi mi voglio soffermare sulla terza ed ultima… la Fiat 500C.
Nata nel 1949, era ben più moderna delle sue predecessore A e B. La parte anteriore fu ridisegnata ed i fari furono incassati nei parafanghi. La classica ruota di scorta posteriore scomparve facendo dimenticare agli italiani quel tipico stile anteguerra che tanto ci portavamo dietro.
Anche alla parte meccanica subì un ringiovanimento e la testata, prima di ghisa, era stata sostituita con una in alluminio.
La “Topolino” resta la prima utilitaria in assoluto ed io, che sono un inguaribile romantico, penso sia anche la 500 più bella di sempre.
La Fiat Topolino 500C che propone Biga Garage è un esemplare del 1951 in versione “trasformabile”.
La vettura è stata completamente restaurata, la parte meccanica si presenta in perfetto stato in quanto il motore è stato rettificato ed adesso ha percorso soltanto mille chilometri. Anche gli interni sono stati restaurati rispettando le specifiche del veicolo. La vettura è già iscritta al registro storico ed è accompagnata dalla targa oro che ne sottolinea la bontà.
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Accettiamo permute con veicoli a due e quattro ruote.
Stondato, carino e formoso, il piccolo Maggiolino veniva anche affettuosamente chiamato “scarabeo”. Sicuramente la maggior parte di Voi lo avrà sentito nella più comune forma inglese, “Beetle”.
Questa simpatica automobile tedesca nacque proprio per scelta dello stesso Adolf Hitler il quale, nel 1934, annuncio di volere commercializzare un’auto per tutti. I progettisti che ebbero l’opportunità di presentare i loro disegni al fuhrer furono Ferdinand Porsche e Jakob Werlin della Mercedes-Benz.
Le linee guida da cui si doveva partire per la realizzazione del progetto erano ben delineate e molto chiare; la vettura doveva trasportare 5 persone o tre soldati e un mitragliatore, doveva superare i 100 Km/h consumando non più di 7 litri per 100 Km e il su prezzo di acquisto non doveva superare i 1000 Reichsmark.
In quell’epoca, mi fa piacere ricordare, che l’auto più economica era l’Opel 1.2L che costava 1550 Reichsmark e che inoltre era ormai lenta e obsoleta.
Finalmente nel 1939 la Volkswagen fece il suo debutto al Salone di Berlino riscuotendo subito un grandissimo successo. Purtroppo, a causa della stessa persona che aveva commissionato il progetto Volkswagen, scoppio la Seconda guerra mondiale e tutta la produzione fu destinata alla causa bellica.
Alla fine della guerra, per le ragioni che tutti conosciamo, gli impianti di Wolfsburg erano davvero compromessi. Fortuna volle che la decisione di demolire gli impianti fosse accantonata anche e soprattutto grazie ad un ufficiale inglese di nome Ivan Hirst il quale venne incaricato personalmente di riavviare la produzione per dar vita al così tanto desiderato Maggiolino.
Grazie al lavoro di prigionieri di varie nazionalità e operai del posto le infrastrutture vennero ristrutturate già nel 1945 per poi riprendere la produzione, anche se in maniera molto graduale, nello stesso anno.
Fu un’impresa incredibile e lo fu ancor di più vedere che, passando la gestione al tedesco Heinz Nordoff, il regime produttivo crebbe fino a raggiungere lo strabiliante numero di cinquantamila esemplari nel 1949.
Nel corso degli anni susseguirono varie modifiche estetiche e la sua storia e la sua fama crebbero sempre di più grazie ad apparizioni cinematografiche e accostamenti con la cultura Hippie e altri fenomeni di costume.
Il Volkswagen Maggiolone 1303 che propone Biga Garage è un esemplare Cabriolet del 1974 , la vernice di color nero metallizzato mostra qualche piccolo segno del tempo ma si presenta ancora bella e lucente. Gli interni in vinile hanno l’originale trama basket e sono di un bellissimo color bianco off-white così come la capotta che è tirata, ben imbottita e fatta con un tessuto di prima qualità.
La parte meccanica è stata sempre manutenzionata in maniera scrupolosa e questo si riflette sia sul sound che al volante… accellerando si apprezza il bellissimo canto del motore a 4 cilindri boxer che, con la capotta aperta, si fa ascoltare con piacere…
Vi aspettiamo per un test drive… lui aspetta solo di mettere il suo musone sull’asfalto.
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Questa simpatica automobile tedesca nacque proprio per scelta dello stesso Adolf Hitler il quale, nel 1934, annuncio di volere commercializzare un’auto per tutti. I progettisti che ebbero l’opportunità di presentare i loro disegni al fuhrer furono Ferdinand Porsche e Jakob Werlin della Mercedes-Benz.
Le linee guida da cui si doveva partire per la realizzazione del progetto erano ben delineate e molto chiare; la vettura doveva trasportare 5 persone o tre soldati e un mitragliatore, doveva superare i 100 Km/h consumando non più di 7 litri per 100 Km e il su prezzo di acquisto non doveva superare i 1000 Reichsmark.
In quell’epoca, mi fa piacere ricordare, che l’auto più economica era l’Opel 1.2L che costava 1550 Reichsmark e che inoltre era ormai lenta e obsoleta.
Finalmente nel 1939 la Volkswagen fece il suo debutto al Salone di Berlino riscuotendo subito un grandissimo successo. Purtroppo, a causa della stessa persona che aveva commissionato il progetto Volkswagen, scoppio la Seconda guerra mondiale e tutta la produzione fu destinata alla causa bellica.
Alla fine della guerra, per le ragioni che tutti conosciamo, gli impianti di Wolfsburg erano davvero compromessi. Fortuna volle che la decisione di demolire gli impianti fosse accantonata anche e soprattutto grazie ad un ufficiale inglese di nome Ivan Hirst il quale venne incaricato personalmente di riavviare la produzione per dar vita al così tanto desiderato Maggiolino.
Grazie al lavoro di prigionieri di varie nazionalità e operai del posto le infrastrutture vennero ristrutturate già nel 1945 per poi riprendere la produzione, anche se in maniera molto graduale, nello stesso anno.
Fu un’impresa incredibile e lo fu ancor di più vedere che, passando la gestione al tedesco Heinz Nordoff, il regime produttivo crebbe fino a raggiungere lo strabiliante numero di cinquantamila esemplari nel 1949.
Nel corso degli anni susseguirono varie modifiche estetiche e la sua storia e la sua fama crebbero sempre di più grazie ad apparizioni cinematografiche e accostamenti con la cultura Hippie e altri fenomeni di costume.
Il Volkswagen Maggiolone 1303 che propone Biga Garage è un esemplare Cabriolet del 1974 , la vernice di color nero metallizzato mostra qualche piccolo segno del tempo ma si presenta ancora bella e lucente. Gli interni in vinile hanno l’originale trama basket e sono di un bellissimo color bianco off-white così come la capotta che è tirata, ben imbottita e fatta con un tessuto di prima qualità.
La parte meccanica è stata sempre manutenzionata in maniera scrupolosa e questo si riflette sia sul sound che al volante… accellerando si apprezza il bellissimo canto del motore a 4 cilindri boxer che, con la capotta aperta, si fa ascoltare con piacere…
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Questa vettura venne costruita presso le Officine Patriarca di Roma e carrozzata a Ferrara dai fratelli Morelli, famosi per le loro splendide carrozzerie con cui vestivano Maserati e Osca. Questa auto è stato utilizzato da Mario Leone nella stagione 1965 e successivamente da Tullio Flavio correndo per i colori della scuderia Patavium di Padova. Inizialmente realizzata su una carrozzeria per motore 500 Sport, è stata successivamente fatta aggiornare da quest’ultimo in versione Junior per correre nella categorie Formula Monza e 750. L’auto è stata recentemente restaurata per riportarla al suo stato d’origine, sia per quanto riguarda il motore che la carrozzeria ed interni, ripristinando la prima livrea oroginale.
È ora pronta per tornare in pista.
Con la vettura è disponibile un’ampia documentazione fotografica dettagliata del periodo storico in cui ha gareggiato e del recente restauro.
Ferrari 550 Maranello. Autovettura ufficiale Ferrari, Delivery Ferrari Suisse by Kessel, 29 Maggio 1998, poi immatricolata in Italia. La vettura si presenta in ottime condizioni in colorazione Grigio Titanio ed interni in pelle nera. Completa di Service Book Ferrari e tagliandata Ferrari. Motore con il classico schema Ferrari, 12 cilindri a V da 5474 cc con cambio manuale 6 rapporti. Auto sempre manutenzionata, viene consegnata revisionata e tagliandata con Service ufficiale Ferrari.
Pronta per ogni visione e disponili per test drive.
Alpine Renault A110 Berlinetta Si Auto completamente originale, proposta in versione stradale , in ottime condizioni generali, con motore da 1605 cc, 140cv.
Modifica con carburatori Weber 45 DCOE.
Completamente restaurata a scocca, riportata nell’originale colorazione con interni neri in pelle/velluto. Omologata ASI CRS e in possesso della Fiche regolarità ACI CSAI, pronta per ogni prova.
La Trevi Volumex è un’elegante 3 volumi di Lancia, famosa per essere la prima vettura di serie al mondo a montare il compressore volumetrico. È stata prodotta in 3844 esemplari, moltissimi dei quali rottamati nel corso degli anni; una rarità destinata ad incrementare il suo valore nel tempo. La vettura di quest’annuncio è di colore Blu Lancia con interni in lana “Ermenegildo Zegna” perfettamente conservati ; al suo interno, negli angoli del rivestimento in moquette, sono ancora presenti i cellophane protettivi applicati dal produttore. Recentemente restaurata, questa Trevi Vx è stata sottoposta ad un tagliando completo e ad un trattamento professionale per la pulizia dei tessuti; Certificato d’origine Lancia e di Rilevanza Sttorica a disposizione. Volete leggere di più su quest’auto? Seguite il link:
www.passioneclassica.com/auto/lancia-trevi-volumex/
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