CLASSIC CARS - QVALE MANGUSTA COUPè, PROTOTIPO, 2000
L’auto mai nata che forse avrebbe maggiormente appassionato il pubblico: la versione Coupè della Mangusta voleva in parte risolvere le critiche sullo stile controverso della Biguà disegnata da Marcello Gandini con un muso ed una coda meno complicati, più filanti; altra particolarità di questo prototipo è il padiglione posteriore fisso, più lungo, armonizzato nella coda, pur mantenendo il tetto apribile tipo targa.
Prodotta nel periodo di transizione tra la produzione De Tomaso e Qvale, questo prototipo Mangusta venne presentato al Salone di Ginevra nel 2000, in un elegante verde inglese; in seguito l’auto venne riverniciata in grigio metallizzato per evitare il favore dei giornalisti ed essere usata come muletto per testare un motore più potente con soluzioni maggiormente votate alla guida sportiva che gli europei avrebbero sicuramente preferito.
Le sorti dell’azienda non concedettero un seguito a questo modello e l’auto venne ceduta nel 2002 all’attuale proprietario, assieme al prototipo rosso De Tomaso Mangusta. I componenti in gesso, legno e materiali compositi con cui l’auto era stata costruita a soli scopi promozionali hanno necessitato un completo restauro recentemente concluso, in cui nel grande finto lunotto posteriore in vetroresina è stata apportata un’apertura per migliorarne l’uso, seppur limitato, su strada.
Si tratta di prototipo con molti particolari visibilmente artigianali e costruiti per funzioni unicamente estetiche: tuttavia l’auto è funzionante e sembra aver percorso circa 10.000 km come muletto per vari collaudi. L’attuale proprietario, a partire dal 2002, non l’ha mai usata se non per una breve prova al momento dell’acquisto e per un collaudo a restauro recentemente ultimato. L’auto si presenta con le targhe originali e può essere iscritta ASI.
Al momento della pubblicazione del presente annuncio stiamo ancora svolgendo ricerche storiche per approfondire la storia dell’esemplare.
Vettura visibile previo appuntamento a Bologna.
Note sul modello:
La Qvale Mangusta è stata costruita in circa 270 esemplari (alcuni dicono 270, altri 272) tra la fine del 1999 ed 2001. Nonostante il nome e la sede fossero di origine americana (San Francisco, per la precisione), la sua sede era in Emilia, a Modena. Dal nome di può capire il legame con un’altra casa modenese di DNA straniero a cui si devono le origini di questa inusuale vettura: la nuova Mangusta infatti doveva essere un omaggio che Alejandro De Tomaso avrebbe dedicato alla sua prima De Tomaso Mangusta, GT ad alte prestazioni costruita tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 70.
Il progetto infatti venne presentato al salone di Ginevra nel 1996 come “Biguà”: i nome cambiò presto, nel momento in cui la famiglia Qvale, importatrice di molti marchi di prestigio negli Stati Uniti finanziò il progetto a De Tomaso, purché avesse usato un nome nella storia del marchio, Mangusta appunto. Kjell Qvale assieme al figlio Bruce, era importatore Maserati negli Stati Uniti dagli anni ’70 e stretto collaboratore di Alejandro De Tomaso: fu uno dei fondatori del Salone dell’auto di San Francisco, importatore Jaguar, Austin Healey e Rolls Royce nella costa ovest, è anche il progettista del mitico “cavatappi” nel circuito di Laguna Seca.
Il progetto era ispirato alle inglesi TVR, apprezzate dal capo progetto Ingenger Giordano Casarini che immaginava un telaio semplice su cui montare un collaudato V8 americano: in aggiunta il progetto italiano presentò un nuovo sistema di apertura del tetto che permetteva di trasformare l’auto da coupè a targa a cabrio: il “Roto-top”.
La famiglia Qvale stava raccogliendo numerosi ordini negli Stati Uniti, dato che per le caratteristiche dell’auto sarebbe stato quello il mercato di riferimento, quando i problemi finanziari di De Tomaso divennero incolmabili: Qvale decise quindi di assumere la gestione del progetto, chiamando l’auto Qvale Mangusta, producendola a Modena e commercializzandola prevalentemente negli Stati Uniti.
Tuttavia, l’auto che avrebbe dovuto risollevare la De Tomaso dalla crisi, non ebbe maggior fortuna nelle mani americane: oltre ai problemi finanziari l’auto non incontrò grande interesse in Europa dove si scontrava con mostri sacri già molto più avanzati tecnologicamente; anche la Qvale fu così costretta a cessare la produzione dopo nemmeno 300 esemplari prodotti.
In realtà il telaio si rivelò abbastanza rigido, l’auto montava quattro potenti e progressive pinze Brembo ed il poderoso V8 small block della Ford Mustang Cobra garantiva 322 cavalli. Il passo lungo permetteva una perfetta distribuzione dei pesi 50:50, che resero l’auto piacevole da guidare nonostante i circa 1400 kg, merito delle sospensioni a doppio quadrilatero che le conferivano una guida divertente con tanto di sovrasterzo di potenza. Essendo stata commercializzata negli Stati Uniti, ancora adesso l’auto rispetta tutte le norme federali di sicurezza ed inquinamento.
Lo stile venne curato da Marcello Gandini, già collaboratore di De Tomaso con la Pantera, ma famoso soprattutto per le Lamborghini Miura e Countach oltre all’indimenticata Lancia Strato’s: si può ritrovare la sua “firma” nel passaruota posteriore con il taglio obliquo. Nonostante fosse ispirata alle linee di certe muscle car americane, l’auto presentava alcuni punti poco riusciti che ne decretarono un giudizio negativo all’epoca del lancio: a distanza di anni, in realtà, le minigonne, le prese d’aria laterali ed i fari posteriori nascosti dalle griglie denotano un periodo stilistico ben preciso il cui giudizio le rende finalmente maggiore giustizia.
Nell’abitacolo si trovano molti componenti di origine Ford (che garantiscono oggi un facile approvvigionamento nei ricambi), incastonati in una finitura artigianale in pelle: la dotazione ricca comprende sedili elettrici, chiusura centralizzata, vetri e specchietti elettrici, ABS e aria condizionata.
Maggiori info su: www.gulfblue.it
- Model: -
- Fuel type: Petrol
- Country: Italy
- Country of origin: -
- Milage: 12000
- Drive type: Rear Wheel Drive
- Body Type: Coupè
- Private negotiation
- Optional Equipment: -
- Seats: 2
- Year: 1999
- Vehicle Condition: restored