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Che numero! La Peugeot 205 compie 40 anni

Autore: Michele Di Mauro

20 Febbraio 2023
Che numero! La Peugeot 205 compie 40 anni

“Peugeot 205, che numero!” Così recitava il claim di chiusura di uno dei primi spot della piccola francese, dopo che il belloccio alla guida della francesina aveva rincorso l’irraggiungibile bionda in viaggio tra campagne assolate a bordo di un vecchio treno a vapore.

Oggi, a maggior ragione, possiamo dire “che numero!”: la Peugeot 205, uno dei modelli più importanti della storia della casa di Sochaux, spegne le sue prime 40 candeline. La compatta francese nasce infatti nel 1983, lo stesso anno della bestseller italiana più venduta di sempre, la FIAT Uno di cui, su Agorauto, abbiamo scritto QUI.

Agorauto 40 Anni Peugeot 205

La 205 è senza dubbio la tappa più brillante di un percorso fatto di utilitarie a larga diffusione che sono da sempre una costante nella produzione del “Leone” e che continua ancora oggi. Presentata in Marocco nel febbraio 1983, la nuova nata debutta con una gamma ricca, ben sette versioni, a dimostrazione di quante aspettative il management nutrisse sul modello. Non solo: la promessa è di lanciare novità meccaniche o di allestimento addirittura ogni sei mesi, a dimostrazione di un fitto programma di aggiornamento e sviluppo del modello, che resisterà a listino per ben 15 anni.

Chiamata a sostituire la vecchia Peugeot 104, la 205 è un prodotto molto più complesso e articolato, scelto spesso e volentieri per assolvere al ruolo di prima auto di famiglia, grazie ad una personalità molto più sfaccettata e multiforme. Rispetto alla banale e striminzita 104 il balzo in avanti, tecnico ma soprattutto stilistico, è enorme. La 205 è il manifesto del nuovo design Peugeot, moderno, pulito e levigato, che farà scuola per gli anni a venire, condizionando le future 309, 405 e 605 lanciando stilemi che sopravviveranno per decenni, come la calandra coi baffi spessi e i fanali anteriori trapezoidali.

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Nuovo pure il trattamento delle lamiere dagli spigoli arrotondati, con le portiere a filo della carrozzeria e il muso spiovente, e innovativi pure gli interni, opera di una firma di livello come Paul Bracq. Sotto il cofano, al lancio, ben nove propulsori, tutti a quattro cilindri trasversali: sette benzina aspirati, uno sovralimentato e un diesel, con potenze dai 45 modesti cavalli della 954cc ai 200 della poderosa Turbo 16 a motore centrale, costosissima base per lo sviluppo della versione che fa strage di cuori e di concorrenti nei rally del mitologico Gruppo B, portandosi a casa due titoli mondiali piloti e due titoli costruttori. Il fatto che all’epoca il listino Ferrari avesse modelli più economici la dice lunga.

La Peugeot 205 rivoluziona il mondo delle auto piccole, facendole diventare di colpo seducenti e alla moda, creando un fenomeno di costume e salvando così l’intero gruppo PSA, trainandolo fuori da una delle fasi più delicate della sua storia. Basti pensare che tra il 1979 e il 1982 la quota di mercato europea del gruppo PSA scende di oltre il 30%.

Le GTI, le Cabriolet, le versioni speciali “griffate” dai nomi più famosi della moda del momento, come Lacoste o Best Company, scombussolano il mondo delle vetture compatte creando un precedente assoluto. Modelli full optional come le lussuose Roland Garros trasportano nel segmento delle utilitarie i vezzi e le finiture propri di ammiraglie di livello superiore. Le 205 Diesel sparigliano le carte del mercato “a gasolio”; sono vetturette pratiche, vivaci e brillanti, con costi di gestione senza precedenti: con un consumo medio sensazionale, 3,9 litri per cento km, e un’autonomia di 1.300 km, la 205 Diesel trasforma Peugeot nel più grande produttore di motori a gasolio al mondo.

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Le GTI, perché alla 205 una sola non bastava, ne ha avute due, 1.6 e 1.9, disponibili anche con carrozzeria aperta, hanno ricreato il fenomeno che sette anni prima era nato con la Golf, altra auto rivoluzionaria che ha avuto per Volkswagen lo stesso ruolo di “salvagente” della piccola Peugeot. Un altro autentico fenomeno di costume, il sogno proibito di ogni ragazzo degli anni ottanta, degno coronamento di un’indole e di una linea sportiva di cui hanno beneficiato tutte le versioni tre porte, con quell’originalissimo finestrino posteriore stondato e col montante C spesso e muscoloso. Alle GTI è bastato aggiungere pochi sapienti tocchi, un filino di rosso tutto intorno ed ecco che la piccola utilitaria ha sfoderato gli artigli che ci si aspetta dal leone rampante che campeggia sul muso. Per non parlare delle Cabriolet realizzate da Pininfarina, di cui le versioni sportive erano l’apice, ma le piccole CJ sono state delle vere bestseller, adorate dal pubblico femminile ma non solo.

Tirando le somme, la 205 è stata costruita in ben cinque stabilimenti europei, in Sud America e in Asia, e con oltre 5.400.000 esemplari, è tra le vetture più prodotte dalla casa di Sochaux. Un modello trasversale, buono come prima e seconda auto, adatta alle donne, ai ragazzi, ai professionisti, agli sportivi. Semplicemente, qualcosa che non c’era, e che ha fatto scuola.

E oggi, col senno di poi, la apprezziamo ancora di più. Buon compleanno, 205!

Tags: 205, 40 anni, Peugeot



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