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M151 MUTT, la jeep per il Vietnam
Autore: Michele Di Mauro · Credits Ph: Michele Di Mauro
4 Novembre 2021I mezzi militari nascono e si sviluppano esclusivamente per necessità. Nudi e crudi, spesso e volentieri tirati su a tempo di record, hanno un solo obbiettivo: soddisfare le esigenze belliche di agilità, versatilità e affidabilità in tutte le condizioni. Pochi secondi impiegati per un’esitazione su un avviamento possono fare la differenza tra la vita e la morte.
La particolare filosofia costruttiva, legata al valore storico e ingegneristico, fa sì che i veicoli militari siano autentici oggetti di culto per gli appassionati. Che ne fanno l’uso più vario, dalle scampagnate domenicali alle rievocazioni storiche da migliaia di partecipanti, durante le quali si ricreano nei minimi particolari battaglie ed eventi del passato.
Ogni periodo storico e ogni grande guerra sono caratterizzati da veicoli specifici, siano essi aerei, natanti, anfibi o fuoristrada. A proposito di questi ultimi, se la Seconda Guerra Mondiale è lo scenario classico delle Kubelwagen tedesche e delle Willis americane, il Vietnam è decisamente il palcoscenico delle Ford MUTT.
M.U.T.T. (Military Utility Tactical Truck) è l’acronimo col quale è conosciuta la Ford M151, massima evoluzione del concetto originale di “jeep” (general purpose), per la cui erede la Ford Motors Company vince la gara d’appalto nel 1951. Messa in produzione alla fine degli anni cinquanta, a partire dal 1960 la M151 sostituisce infatti la precedente M38, rimanendo in carica per circa un ventennio e andando ad equipaggiare gli eserciti di oltre cento forze armate in tutto il pianeta.
Viene pensionata dall’impiego militare all’inizio degli anni ottanta, sostituita dall’Humvee; da quel momento la produzione continua solo per l’esportazione.
Contraddistinto dal frontale a feritoie orizzontali (quelle verticali erano coperte da copyright di Jeep) il nuovo veicolo fuoristrada è un mezzo da 1/4 di tonnellata (inteso come capacità di trasporto minima su terreno misto) ed è caratterizzato dal corpo vettura con un abitacolo più ampio, soprattutto in larghezza, rispetto alle vecchie jeep. Se l’impostazione generale è simile al modello precedente, con motore anteriore, trazione integrale e una configurazione scoperta con tetto e portiere in tela, sotto la pelle la MUTT sfodera diverse novità, dal telaio monoscocca, soluzione inedita per un veicolo fuoristrada, alle sospensioni indipendenti con molle elicoidali in luogo di ponte rigido e balestre: una soluzione che le permette maggiore velocità e agilità su terreni accidentati senza sacrificare troppo il comfort di marcia, ma che renderà le prime versioni (fino al 1964) tristemente note per la scarsa stabilità di marcia.
Altra caratteristica insolita è il cambio a 4 marce con la prima cortissima che, all’atto pratico, sostituisce il riduttore. Il vantaggio di tale scelta è dato dalla minore complessità meccanica e dal risparmio sul peso totale del veicolo, pensato per essere elitrasportato e paracadutato.
La prima versione della M151 “disarmata” entra in servizio nel 1960. È capace di superare i 105 km/h e di trasportare 362 kg in fuoristrada – 554 su strada – e trainare rispettivamente 680 o 970 kg, con un’autonomia di oltre 450 km. Nel 1964 segue la M151A1 con lievi modifiche alle sospensioni posteriori, sia per arginare i cronici problemi di tenuta di strada, sia per agevolare il trasporto di carichi pesanti. Le versioni derivate M151A1C e M825 sono infatti equipaggiate con un cannone senza rinculo M40A1 da 106mm, con mitragliatrici calibro 7,62 o 12,7mm, o con lanciamissili anticarro TOW.
Il lavoro sulle sospensioni posteriori non si rivela comunque sufficiente per migliorare la sicurezza e la maneggevolezza, soprattutto nelle curve strette. A detta di alcuni in realtà la MUTT in fuoristrada si comporterebbe anche meglio della concorrenza, grazie al baricentro basso dovuto alla scocca portante e alle sospensioni indipendenti. Due caratteristiche che però portano a non percepire i reali limiti del mezzo su strada e a sottovalutarne le velocità in curva, messa in crisi anche dalle ruote alte e dal passo corto. Si rende necessaria quindi un’ulteriore e più massiccia revisione delle sospensioni posteriori, che porta alla nascita della nuova versione M151A2, lanciata nel 1968.
Ulteriori varianti sono poi le M718 e M718A1, allestite come Ambulanza da prima linea con una cabina allungata (la MUTT “corta” misura appena 3,35 metri) per permettere il trasporto di lettighe.
Se le prime MUTT sono ricercate perché più rare e “pure”, le ultime versioni sono invece quasi esenti da difetti. Per questo molti esemplari, “demilitarizzati” tramite il taglio in 4 parti della scocca in prossimità dei sedili anteriori, vengono poi risaldate e rivendute dai commercianti, che non fanno certo fatica a trovare appassionati interessati a un mezzo tanto versatile.
Già nella seconda metà degli anni sessanta la MUTT diventa uno dei “laboratori” preferiti dai fuoristradisti, che nel tempo imparano a conoscerla, studiarla, modificarla e migliorarla, sia in patria che fuori.
Imbattibile nel fango, negli anni ottanta in Italia la M151 diventa uno dei modelli più gettonati tra i patiti del CIVF, il campionato di velocità in fuoristrada, grazie alla leggerezza, all’altezza dal suolo e all’ottima mobilità, tutte caratteristiche pensate in funzione dei terreni paludosi del Vietnam. Alla voce meccanica invece, spesso e volentieri ci si sbizzarrisce con trapianti di unità dalla cubatura e, soprattutto, dalla potenza superiore ai 72 cavalli del modello di serie.
All’epoca la vettura conquista pure un carrozziere di Riva del Garda, Ennio Perini, che si specializza prima nel recupero e nel restauro delle MUTT usate, e poi organizza una propria produzione di vetture ricostruite in vetroresina, all’interno della quale è annegato un telaio a tubi quadri. La Perini M151S ricalca forme e spirito del veicolo originale ma, in oltre trent’anni di presenza a listino e circa 2.200 esemplari prodotti, guadagna migliorie continue, a partire dai differenziali bloccabili, mai montati sulle originali.
Ovviamente meno pregiate delle Ford, le MUTT di Perini, che è tuttora in attività, sono comunque ricercate e apprezzate dagli appassionati. Sotto le attente cure del carrozziere trentino è passato anche l’esemplare che abbiamo fotografato per Agorauto, di proprietà di un collezionista dell’hinterland romano. Ex militare, è stato riallestito come un “full optional” dell’epoca: sfoggia tutte le grafiche specifiche, sia verniciate che adesive, ed è corredato di snorkel, trasmittente, taniche, vanga, ascia e persino di una vecchia carta geografica militare!
Tags: 4x4, Ford, M151, Mutt, Perini, Vietnam