La storia di Jaguar
Jaguar Cars Ltd. è una tra le più prestigiose case automobilistiche britanniche, specializzata in vetture sportive e di lusso e, con lo storico marchio Daimler, acquisito nel 1960, è uno dei principali fornitori della Casa Reale inglese.
Raro esempio di produttore in grado di costruire auto per i sovrani e nello stesso tempo vincere in pista, Jaguar ha mantenuto inalterato negli anni il prestigio e lo stile delle proprie vetture, nonostante una storia economica e industriale decisamente travagliata.
Storia che inizia nel 1921 quando William Lyons, un giovane ingegnere di Blackpool, incontra il pilota motociclistico William Walmsley, abile costruttore di sidecar.
L’anno seguente i due fondano la Swallow Sidecar Company. Nel giro di pochi anni l’azienda compie il salto verso l’automobile, ricarrozzando vetture nazionali di grande serie. Nel 1928 arriva il trasferimento in una nuova grande sede a Coventry, di cui, dal 1934, Lyons resta unico responsabile dopo le dimissioni del socio.
Da quel momento la ragione sociale muta in SS Cars Ltd. e inizia la propria produzione di vetture di lusso, la cui prima grande esponente è la celebre SS100. Negli anni del conflitto la sigla SS viene associata alle Schutzstaffeln naziste, ragion per cui l’azienda viene ribattezzata col nome, decisamente più evocativo, di Jaguar.
Dopo la guerra l’azienda punta su opulente berline come la Mark IV con motori a 4 o 6 cilindri, proposte anche in versione cabriolet.
A queste affianca però un animale di razza: la velocissima e bellissima XK 120. Capostipite della serie sportiva XK, in vendita ancora oggi, la 120 consacra il marchio Jaguar come eccellenza sportiva britannica anche sul mercato d’oltreoceano. Con essa l’azienda inaugura una lunga e proficua carriera sportiva, che vede il marchio inglese trionfare a Le Mans per ben cinque volte negli anni Cinquanta, con la XK 120 prima e poi con le C-Type e D-Type. Un passaggio fondamentale per dare lustro al marchio e lanciare la potente XKSS, versione stradale della D-Type, dalla quale deriverà una delle sportive più belle e affascinanti di sempre: la E-Type.
Gli anni Sessanta vedono la E-Type spopolare su tutti i principali mercati internazionali. Un successo che consente all’azienda di acquisire Daimler e della Coventry Climax e trasferirsi nell’attuale sede di Browns Lane.
Nel 1966, non trovando un erede degno, Lyons cede la proprietà di Jaguar alla British Motor Corporation, conservando il ruolo di presidente. Un passaggio non esattamente indolore che porterà nel tempo a modelli di relativo successo alternati a flop clamorosi, complice spesso una generale inaffidabilità meccanica ed elettrica. Tra le vetture degli anni 70 e 80 più interessanti in ottica collezionistica, le berline della serie XJ e le coupé della serie XJ-S.