La storia di Lancia
Tra le più antiche case automobilistiche italiane, Lancia viene fondata nel 1906 a Torino da Vincenzo Lancia, e si focalizza da subito sulla costruzione di automobili di lusso. All’epoca Vincenzo Lancia è un pilota automobilistico molto noto grazie a diversi successi sportivi, e questo gli consente di creare le condizioni per avviare un’impresa di successo.
Le prime vetture Lancia si affermano per l’elevato livello costruttivo ma anche per le novità tecniche: la Theta del 1913 è la prima auto nella storia a montare un impianto elettrico completo mentre la Lambda, lanciata subito dopo la grande guerra, è la prima auto al mondo dotata di scocca portante e una delle prime con sospensioni anteriori a ruote indipendenti.
Nel decennio successivo Lancia propone diversi modelli di successo come la Artena, la Augusta, la Aprilia, ultima auto progettata da Vincenzo Lancia, e la piccola Ardea.
Superata anche la seconda parentesi bellica, Lancia si impone ancora con la Aurelia, prima auto di serie a montare un motore V6, e inventa di fatto il concetto di Gran Turismo con la bellissima coupé B20. Rifinita come una berlina di lusso, la B20 si fa valere anche in corsa, aggiudicandosi la Targa Florio nel 1952 e il Rally di Montecarlo nel 1954. Sono gli anni in cui il marchio torinese si affaccia con successo alle competizioni, vincendo la Mille Miglia, la Targa Florio per altre due volte e lasciando un segno, seppur breve, nella Formula Uno, con una vettura, la D50, che verrà poi ceduta a Ferrari e vincerà un campionato del mondo con Juan Manuel Fangio.
Nel 1955 la gamma Aurelia si arricchisce della versione scoperta B24, una delle spider più belle ed eleganti di tutti i tempi. Sono anni di grande lustro ma di altrettanto grandi difficoltà finanziarie, e i Lancia sono costretti a cedere la maggioranza dell’azienda alla famiglia Pesenti. La produzione ha un sussulto positivo, col lancio delle berline Flaminia nel 1957, Flavia nel 1960 e Fulvia nel 1963. La versione coupé della Fulvia diventa in breve una delle Lancia più amate di sempre, grazie anche ad una lunga serie di successi sugli sterrati dei rally.
Nonostante ciò, i conti restano in rosso, e i Pesenti sono a loro volta costretti a cedere. Stavolta l’acquirente è la FIAT, che rileva personale, stabilimenti e debiti al prezzo simbolico di una lira. La nuova gestione parte con pesanti tagli a costi e personale; a listino arrivano invece due belle novità, la Beta e la Stratos. La prima, nonostante una qualità costruttiva fortemente influenzata dal “modello FIAT” e non all’altezza del marchio, incontra un buon successo di pubblico, grazie anche ad una gamma molto articolata. La seconda è ancora oggi uno dei modelli Lancia più celebri, grazie anche alle forme futuribili firmate da Bertone e a tanti successi nel campionato mondiale rally.
Se gli anni Settanta consacrano il marchio Lancia nel motorsport, gli Ottanta costituiscono un’autentica apoteosi: la Beta Montecarlo Turbo conquista tre mondiali sport prototipi; la 037 conquista il campionato del mondo rally nel 1983 contro l’Audi che già vanta la trazione integrale. La Delta, premiata Auto dell’Anno 1980, diventa la prima auto della storia a vincere 6 campionati del mondo rally di seguito, record tuttora imbattuto. Su strada, capitani d’azienda, politici e celebrità viaggiano in Lancia Thema, ammiraglia di lusso con prestazioni da sportiva di razza, mentre le signore “chic” girano in città con la Y10, utilitaria di classe commercializzata col marchio Autobianchi, di proprietà Lancia dalla fine degli anni sessanta.