La storia di Yamaha nel motociclismo
Molte aziende motoristiche nascono dalla conversione di produzioni differenti. Nessun’altra però prende origine da un’azienda storica di strumenti musicali.
La Yamaha Motor nasce infatti a Iwata, in Giappone, da una fabbrica di pianoforti, flauti e organi risalente al 1887 e, grazie alla cui esperienza nella lavorazione di metalli tubolari, nel 1955 diventa autonoma. Entrambe le anime dell’azienda, quella musicale e quella motociclistica, sopravvivono con successo ancora oggi, e Yamaha è la seconda azienda produttrice di moto al mondo in ordine di grandezza, dopo la connazionale Honda.
L’era motociclistica si apre col lancio della YA-1, la prima Yamaha uscita dallo stabilimento di Haman. A solo un mese e mezzo dalla sua commercializzazione, guidata da Teruo Okada ed adeguata ai parametri richiesti dalla competizione, la neonata YA-1 si aggiudica la prima vittoria nella classe 125 cc alla terza edizione della Monte Fuji Ascent Race, accompagnata anche dal terzo, quarto, sesto, ottavo e nono posto. Un esordio decisamente in grande stile.
Nel 1958 Yamaha partecipa alla prima gara oltreoceano; nel 1961 inizia l’esperienza nel motomondiale con la bicilindrica RD48 250 e la monocilindrica RA41 125 cc; nel 1964 ottiene il primo titolo di classe con Phil Read e Mike Duff con la RD56 250. Nel 1972 è il turno del titolo nella 500 con Chas Mortimer e poi via via si susseguono altri 10 titoli iridati grazie a nomi celebri quali Agostini, Roberts, Lawson, Rainey e Valentino Rossi, campione nel 2004 e 2005 in sella alla M1. Ad oggi sono circa 40 i titoli costruttori conquistati, arricchiti da nove titoli costruttori alla Dakar ed altrettanti con i quad.
I modelli di moto Yamaha d’epoca più amate dai collezionisti
I modelli più interessanti in ottica collezionistica arrivano dopo la metà degli anni 70, con l’enduro XT500 e la successiva XT600Z Tènèrè, ispirata alle imprese della Parigi-Dakar. Negli anni 80 e 90 è il turno della custom V-Max 1200 e della fortunata serie Virago, mentre le sportive più ambite portano il nome di RD350 e RZV500R. Il 1987 è segnato dall’arrivo della potentissima FZR1000, mentre ad alzare ulteriormente l’asticella, nel 1998, ci pensa la supersportiva YZF-R1, capostipite di una nuova generazione di bolidi a metà strada tra la strada e la pista.